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Se siete in possesso di un computer avente una GPU Nvidia G84 o G86 potreste imbattervi in un serio problema hardware legato al chip. Infatti Nvidia ha dovuto dichiarare di aver sbagliato la lega di stagno presente nel lato saldature del chip e che questo comporta una dissaldatura di alcuni pin provocando il malfunzionamento dell’intero computer.

La vicenda è iniziata nel 2008 e a tutt’oggi miete ancora vittime, infatti essendo un problema dovuto al materiale è imprevedibile sapere se e quando il proprio chip difettoso smetterà di funzionare. Questo fattore dipende soprattutto dallo stress fisico dovuto al riscaldamento del chip: più repentino nei PC portatili (in cui vi sono stati i casi maggiori), meno nei PC desktop dove le parti elettroniche subiscono molto meno stress essendoci più dissipazione. Per chi fosse interessato alla vicenda e ai suoi sviluppi può consultare google da qui.

Ma veniamo a noi, io dispongo di un portatile avente proprio una GPU Nvidia G84 precisamente la 8400M GS e dopo ben 3 anni dall’acquisto del computer (con cui mi sono trovato estremamente bene) si sono presentati i problemi alla GPU. I sintomi di tale malfunzionamento dovuto al chip Nvidia sono i seguenti:

Ovviamente essendo un problema hardware un aggiornamento del bios o del driver video non possono risolvere nulla e l’unica possibilità è rivolgersi al produttore facendo valere i propri diritti, ma ahimè se si è fuori garanzia sarà necessario pagare l’eventuale riparazione o sostituzione della scheda madre anche rivolgendosi ad aziende esterne. La riparazione consiste in una procedura detta reflow che consta nel riscaldare i pin sottostanti per far si che venga ripristinato il contatto elettrico.

Nel caso si voglia riparare il computer spendendo poco con soddisfazione è possibile seguire questa procedura dove viene illustrato un metodo “casalingo” di reflow da fare a casa propria. La procedura qui descritta va bene per i portatili aventi la scheda video integrata nella scheda madre o su scheda dedicata, mentre per i desktop sarà necessario operare direttamente sulla scheda video.

ATTENZIONE: Tentare questa via solo se necessario (leggasi ultima spiaggia) e se siete abbastanza abili in elettronica, massarielectronics.it non si assume alcuna responsabilità sull’esito che otterrete!

I metodi casalinghi di reflow sono principalmente due: uno prevede l’uso del forno elettrico di casa, mentre l’altro prevede l’uso di una pistola ad aria calda (foto a fianco). In questa guida viene descritto il metodo con la pistola ad aria calda perché risulta più sicuro ed è possibile effettuarlo senza necessariamente smontare la scheda madre dal portatile. Il successo dell’operazione se tutto viene eseguito come descritto è molto probabile!

OCCORRENTE

 

INIZIAMO LE OPERAZIONI

Per prima cosa stacchiamo la batteria e il cavo di alimentazione dal portatile ed iniziamo ad aprirlo. Per effettuare il reflow spesso non è necessario smontare interamente il computer ed estrarre la scheda madre, ma è sufficiente (se siete fortunati, come nel mio caso) aprire uno degli sportelli presenti nella parte sottostante del portatile per poter accedere a cpu, gpu, chipset e dissipatore (solitamente unificato per tutti i componenti sfruttando una heat pipe). Usate un cacciavite opportuno per aprire le viti, ne eviterete il danneggiamento e l’impossibilità di svitamento.

Una volta rimosso lo sportello dovreste trovare il corpo dissipatore ad heat pipe con ventola che sovrasta i vari chip più calorosi quali CPU, GPU e chipset della scheda madre. Ora sarà necessario rimuovere questo dissipatore per individuare la GPU Nvidia ed eseguire il reflow. La modalità di rimozione varia a seconda del portatile e se siete fortunati può essere fatta senza rimuovere la scheda madre dal portatile. La rimozione può risultare difficoltosa se la pasta termica presente tra i vari chip e il dissipatore fa da collante: procedete con cautela!

Una volta rimosso approfittatene per pulire il dissipatore e la ventola dalla polvere. Rimovete ora dal chip Nvidia con un oggetto morbido gli eventuali residui di pasta termica, dovreste identificare facilmente la GPU Nvidia poiché è possibile leggere sul chip di silicio il marchio Nvidia con altre scritte (nei portatili poi risulta spesso più piccolo della CPU e del chipset) (figura sotto).

Ora prendete il cartone e il cutter per creare una finestra di dimensioni corrispondenti circa alle dimensioni della GPU ed assicurate il cartone sul portatile utilizzando del nastro adesivo. Questo accorgimento proteggerà gli altri componenti durante la procedura di reflow. L’immagine sotto vi mostra come dovrà risultare la protezione di cartone.

A questo punto siamo pronti ad effettuare l’operazione di reflow, solitamente le pistole hanno più temperature (tipicamente 300°C e 600°C) la pistola va impostata a circa 300°C.

Accendiamo la pistola ad aria calda attendendo 10 secondi per far si che l’aria in uscita raggiunga la giusta temperatura. Ora posizioniamo la pistola in verticale con il getto d’aria verso la GPU muovendo la pistola sull’asse verticale, posizionandola continuamente e alternativamente a una trentina di centimetri e a pochi centimetri dalla GPU per circa un minuto, come visibile nelle figure sotto.

Una volta terminato lasciate il computer fermo a raffreddare per alcuni minuti senza forzarne il rafreddamento. Ora siamo pronti a rimontare il portatile iniziando con il mettere la pasta termica sul chip Nvidia: disponetela con un cotton fioc in modo uguale su tutto il chip. Fate attenzione a non esagerare perché lo strato deve essere il più sottile possibile. Rimontate, infine, il dissipatore e lo sportello esterno del portatile.

Bene, a questo punto non ci resta che verificare la buona riuscita dell’operazione: buona fortuna. Io ho effettuato questa operazione ed a tutt’oggi il portatile è perfettamente funzionante! Alcune volte però l'operazione va ripetuta più volte nel corso del tempo, in quanto il problema potrebbe ripresentarsi.