riparazione - Massari Electronics

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    Benvenuto in Massari Electronics

    Questo sito di Marco Massari tratta di argomenti riguardanti elettronica, informatica, automazione e molto altro. Clicca nel menù superiore per accedere alle varie sezioni del sito, ove tra le tante realizzazioni che ho intenzione di condividere troverete alcuni dei miei progetti come Remotecontrol e MassaBus.


    Domotica fai da te con MassaBus

    NEWS:

    ALCUNI ARTICOLI:

    Realizzazione di un fucile elettromagnetico a scopo didattico in grado di sparare piccoli oggetti ferrosi come chiodi o di magnetizzare i cacciaviti.
    Realizzazione di un lampeggiatore musicale avente la possibilità di comandare molti dispositivi come barre di led o lampade ad incandescenza. Collegandolo ad una fonte audio si potrà avere un piacevole effetto stroboscopico a ritmo di musica.
    OffTime è un programma che permette di spegnere, riavviare, sospendere o disconnettere un PC ad un orario prefissato o dopo un certo periodo di tempo impostabile. Risulta utilissimo per chi vuole spegnere il PC durante la notte. Dispone di molte funzionalità aggiuntive ed è compatibile anche con windows 7 e 8.
    Remotecontrol è un mio primo progetto riguardante i telecontrolli. Tale sistema permette di controllare a distanza, anche via internet, 8 uscite e 5 ingressi della porta parallela. Particolarmente interessanti sono le modalità di interfacciamento tra circuiti esterni e la porta parallela del PC.

    Buona navigazione!

  • Reflow casalingo GPU Nvidia e ATI Radeon

    Se siete in possesso di un computer avente una GPU Nvidia G84 o G86 potreste imbattervi in un serio problema hardware legato al chip. Infatti Nvidia ha dovuto dichiarare di aver sbagliato la lega di stagno presente nel lato saldature del chip e che questo comporta una dissaldatura di alcuni pin provocando il malfunzionamento dell’intero computer.

    La vicenda è iniziata nel 2008 e a tutt’oggi miete ancora vittime, infatti essendo un problema dovuto al materiale è imprevedibile sapere se e quando il proprio chip difettoso smetterà di funzionare. Questo fattore dipende soprattutto dallo stress fisico dovuto al riscaldamento del chip: più repentino nei PC portatili (in cui vi sono stati i casi maggiori), meno nei PC desktop dove le parti elettroniche subiscono molto meno stress essendoci più dissipazione. Per chi fosse interessato alla vicenda e ai suoi sviluppi può consultare google da qui.

    Ma veniamo a noi, io dispongo di un portatile avente proprio una GPU Nvidia G84 precisamente la 8400M GS e dopo ben 3 anni dall’acquisto del computer (con cui mi sono trovato estremamente bene) si sono presentati i problemi alla GPU. I sintomi di tale malfunzionamento dovuto al chip Nvidia sono i seguenti:

    • Schermate multiple uguali (tipicamente 6) sullo schermo del computer (foto sotto) e/o distrbi vari nelle immagini del monitor anche nella visualizzazione del bios;
    • Blocchi improvvisi del computer con freccia e immagine sul monitor bloccata (l’immagine sul monitor può risultare anche riprodotta male);
    • Errori di blocco del driver video e schermate blu dovute al driver video.

    Ovviamente essendo un problema hardware un aggiornamento del bios o del driver video non possono risolvere nulla e l’unica possibilità è rivolgersi al produttore facendo valere i propri diritti, ma ahimè se si è fuori garanzia sarà necessario pagare l’eventuale riparazione o sostituzione della scheda madre anche rivolgendosi ad aziende esterne. La riparazione consiste in una procedura detta reflow che consta nel riscaldare i pin sottostanti per far si che venga ripristinato il contatto elettrico.

    Nel caso si voglia riparare il computer spendendo poco con soddisfazione è possibile seguire questa procedura dove viene illustrato un metodo “casalingo” di reflow da fare a casa propria. La procedura qui descritta va bene per i portatili aventi la scheda video integrata nella scheda madre o su scheda dedicata, mentre per i desktop sarà necessario operare direttamente sulla scheda video.

    ATTENZIONE: Tentare questa via solo se necessario (leggasi ultima spiaggia) e se siete abbastanza abili in elettronica, massarielectronics.it non si assume alcuna responsabilità sull’esito che otterrete!

    I metodi casalinghi di reflow sono principalmente due: uno prevede l’uso del forno elettrico di casa, mentre l’altro prevede l’uso di una pistola adaria calda (foto a fianco). In questa guida viene descritto il metodo con la pistola ad aria calda perché risulta più sicuro ed è possibile effettuarlo senza necessariamente smontare la scheda madre dal portatile. Il successo dell’operazione se tutto viene eseguito come descritto è molto probabile!

    OCCORRENTE

    • Pistola ad aria calda. Si trova in qualsiasi negozio per la casa o di bricolage, a meno di 20€, ed è possibile, con un po’ di pratica, utilizzarla in elettronica per saldare e dissaldare componenti a montaggio superficiale.
    • Del cartone di spessore in grado di proteggere gli altri componenti durante l’operazione di reflow del chip. Lo potete trovare negli imballaggi o nelle cassette della frutta di cartone. Deve essere di grosso spessore per evitare che prenda fuoco durante il riscaldamento!
    • Un cutter per tagliare il cartone nelle giuste dimensioni.
    • Cacciaviti adatti alle viti del proprio portatile.
    • Pasta termica di buona qualità per processori (es. Artic Silver 5).

     

    INIZIAMO LE OPERAZIONI

    Per prima cosa stacchiamo la batteria e il cavo di alimentazione dal portatile ed iniziamo ad aprirlo. Per effettuare il reflow spesso non è necessario smontare interamente il computer ed estrarre la scheda madre, ma è sufficiente (se siete fortunati, come nel mio caso) aprire uno degli sportelli presenti nella parte sottostante del portatile per poter accedere a cpu, gpu, chipset e dissipatore (solitamente unificato per tutti i componenti sfruttando una heat pipe). Usate un cacciavite opportuno per aprire le viti, ne eviterete il danneggiamento e l’impossibilità di svitamento.

    Una volta rimosso lo sportello dovreste trovare il corpo dissipatore ad heat pipe con ventola che sovrasta i vari chip più calorosi quali CPU, GPU e chipset della scheda madre. Ora sarà necessario rimuovere questo dissipatore per individuare la GPU Nvidia ed eseguire il reflow. La modalità di rimozione varia a seconda del portatile e se siete fortunati può essere fatta senza rimuovere la scheda madre dal portatile. La rimozione può risultare difficoltosa se la pasta termica presente tra i vari chip e il dissipatore fa da collante: procedete con cautela!

    Una volta rimosso approfittatene per pulire il dissipatore e la ventola dalla polvere. Rimovete ora dal chip Nvidia con un oggetto morbido gli eventuali residui di pasta termica, dovreste identificare facilmente la GPU Nvidia poiché è possibile leggere sul chip di silicio il marchio Nvidia con altre scritte (nei portatili poi risulta spesso più piccolo della CPU e del chipset) (figura sotto).

    Ora prendete il cartone e il cutter per creare una finestra di dimensioni corrispondenti circa alle dimensioni della GPU ed assicurate il cartone sul portatile utilizzando del nastro adesivo. Questo accorgimento proteggerà gli altri componenti durante la procedura di reflow. L’immagine sotto vi mostra come dovrà risultare la protezione di cartone.

    A questo punto siamo pronti ad effettuare l’operazione di reflow, solitamente le pistole hanno più temperature (tipicamente 300°C e 600°C) la pistola va impostata a circa 300°C.

    Accendiamo la pistola ad aria calda attendendo 10 secondi per far si che l’aria in uscita raggiunga la giusta temperatura. Ora posizioniamo la pistola in verticale con il getto d’aria verso la GPU muovendo la pistola sull’asse verticale, posizionandola continuamente e alternativamente a una trentina di centimetri e a pochi centimetri dalla GPU per circa un minuto, come visibile nelle figure sotto.

    Una volta terminato lasciate il computer fermo a raffreddare per alcuni minuti senza forzarne il rafreddamento. Ora siamo pronti a rimontare il portatile iniziando con il mettere la pasta termica sul chip Nvidia: disponetela con un cotton fioc in modo uguale su tutto il chip. Fate attenzione a non esagerare perché lo strato deve essere il più sottile possibile. Rimontate, infine, il dissipatore e lo sportello esterno del portatile.

    Bene, a questo punto non ci resta che verificare la buona riuscita dell’operazione: buona fortuna. Io ho effettuato questa operazione ed a tutt’oggi il portatile è perfettamente funzionante! Alcune volte però l'operazione va ripetuta più volte nel corso del tempo, in quanto il problema potrebbe ripresentarsi.

  • Riparazione retroilluminazione LCD

    ATTENZIONE: Alcuni dispositivi descritti in questo articolo possono presentare ALTE TENSIONI che possono rivelarsi anche MORTALI se non si opera in modo opportuno. L'autore non si assume alcuna responsabilità per danni a cose o a persone!

     

    Con questo articolo voglio presentarvi una soluzione ad uno dei problemi più comuni degli schermi lcd: la retroilluminazione non funzionante. Il sintomo di questo problema è facilmente riscontrabile, infatti il display continua a funzionare normalmente con la propria spia luminosa ma dallo schermo non si vede nulla o si intravedono controluce le immagini. Se il vostro schermo presenta questi problemi la soluzione è proprio la riparazione della retroilluminazione! 

    LA RETROILLUMINAZIONE DI UN DISPLAY LCD

    Il presente articolo tratta la riparazione di uno schermo lcd avente una retroilluminazione a lampade fluorescenti di tipo CCFL (Cold Cathode Fluorescent Lamps). Negli schermi lcd queste lampade sono poste nel retro dello schermo e creano la luce necessaria per rendere visibili le immagini sul pannello a cristalli liquidi. Le lampade possono essere 1, 2 o più a seconda delle dimensioni nel display e sono disposte ai lati dello schermo (generalmente una nel lato superiore e una nel lato inferiore) e la luce viene diffusa da uno speciale strato a specchio che consente di diffondere la luce su tutto lo schermo in maniera uguale e senza zone d'ombra.

    Qui sotto sono visibili 2 coppie di lampade per lato (superiore e inferiore) prese da un monitor avente 17 pollici


    L'alimentazione delle lampade CCFL viene generata da un particolare dispositivo chiamato INVERTER. Il suo scopo è quello di generare l'alta tensione necessaria ad accendere e mantenere accese le lampade CCFL, regolare la luminosità delle lampade (e quindi dello schermo) e spegnere le lampade quando il display va in standby. Nell' immagine sottostante è visibile un generico inverter.

    Solitamente l'inverter presenta un connettore di ingresso e 2 o più di uscita generalmente posti ai lati. Quello di ingresso fornisce all'inverter l'alimentazione (a 5V e/o 12V a seconda dei modelli) un segnale di abilitazione (che controlla lo standby) e un segnale di controllo della luminosità della retroilluminazione. Le uscite, invece, portano l'alta tensione generata alle lampade (generalmente 2 conduttori a lampada o 2 conduttori e una massa in comune).

     

    RICERCA DEL MALFUNZIONAMENTO

    Le cause di malfunzionamento della retroilluminazione di un pannello lcd possono essere riconducibili a 2 motivazioni:

    • Rottura o esaurimento del gas delle lampade CCFL;
    • Malfunzionamento o rottura della scheda di alimentazione delle lampade.

    La prima causa può essere verificando testando l'effettivo funzionamento delle lampade attraverso l'adozione di una diversa scheda di alimentazione o di un generatore per alte tensioni, o più banalmente attraverso l'osservazione della lampada, infatti se presenta le estremità annerite può significare una rottura del tubo.Nel caso in cui le lampade siano funzionanti (o almeno sembrino) allora con molta probabilità la causa è la scheda di alimentazione delle lampade.

    ORIENTARSI TRA I COMPONENTI DI IN UN PANNELLO LCD

    I componenti principali di un display LCD sono sostanzialmente 4:

    • L'alimentatore che fornisce le tensioni continue e stabilizzate per i vari componenti (generalmente 3,3V, 5V e 12V);
    • Una scheda di controllo che permette l'elaborazione dell'immagine ed eventuali conversioni di segnale con lo scopo finale di inviare i giusti segnali ad una scheda inserita nel pannello LCD;
    • L'INVERTER che controlla le lampade di retroilluminazione CCFL;
    • Il pannello LCD vero e proprio che contiene tutta la parte relativa alla creazione delle immagini, le lampade di retroilluminazione e una scheda che controlla pixel per pixel il pannello LCD (comandata dalla scheda di controllo dell'LCD)

    Nella figura sottostante sono mostrate le varie parti disposte nel retro del display

    in fase di scrittura la continuazione....

  • Sostituiamo i condensatori di una scheda madre

     

    Il problema dei condensatori elettrolitici rigonfiati o scoppiati è spesso presente nei componenti del computer più soggetti al calore, come la scheda madre. Il rigonfiamento del condensatore può provocare i più innumerevoli problemi del computer, come errori o comportamenti anomali (se il vostro computer ha comportamenti strani o errori casuali questa può esserne la causa!), proprio perché la funzione primaria di filtraggio del condensatore nelle linee di alimentazione viene meno. Un condensatore si rigonfia quando l’elettrolita al suo interno ha raggiunto temperature tali da evaporare e può fuoriuscire dal condensatore stesso dopo averne provocato il rigonfiamento, perdendo l’elettrolita il condensatore elettrolitico perde via via la sua capacità.

    I problemi ai condensatori nelle schede madri si presentano quasi sempre agli elettrolitici di filtraggio delle linee di alimentazione essendo questi soggetti a un proprio riscaldamento dovuto alle forti correnti che devono gestire durante il funzionamento del computer.

    In questo articolo viene descritto come sostituire i condensatori elettrolitici aventi questo problema in una scheda madre.

     

    ATTENZIONE: Tentare questa via solo se siete abbastanza abili in elettronica, massarielectronics.it non si assume alcuna responsabilità sull’esito che otterrete! E mi raccomando: prima di operare sui delicati circuiti elettronici assicuratevi di essere liberi da cariche elettrostatiche, toccando con mano apparati metallici collegati all'impianto di messa a terra!

     

    Occorrente:

    • Pistola ad aria calda, precedentemente descritta in questo articolo
    • Un paio di pinze non eccessivamente grandi
    • Avvitatore con punta di circa 0,9mm o meno
    • Saldatore a punta fine
    • Pasta per saldatura, acquistabile su internet o nei comuni negozi di componentistica elettronica

        Per prima cosa identifichiamo i condensatori da sostituire, vedendo quali condensatori presentano anche un leggero rigonfiamento o una perdita di elettrolita sulla parte superiore, al contrario i condensatori sani presentano la parte superiore perfettamente piana e pulita (al massimo possono esserci alcuni segni di pennarello lasciati dal produttore). Osservando la scheda con attenzione è facile rilevare quali siano i condensatori da sostituire. Nella foto sotto è presente una scheda madre avente alcuni condensatori rigonfiati (cerchiati in rosso), in alcuni è anche evidente la perdita della soluzione chimica dalla parte superiore.

         


         

        Per ogni condensatore annotiamo i suoi dati tecnici quali la capacità, la tensione massima di funzionamento e la massima temperatura operativa (solitamente 85 o 105°C), questi dati negli elettrolitici sono facilmente individuabili direttamente sul condensatore stesso. Ora ricerchiamo condensatori nuovi con tensione, capacità e temperatura operativa uguale o lievemente superiore ai condensatori da sostituire assicurandoci che siano a basso ESR (resistenza equivalente), ovvero adatti a filtrare le alte frequenze spurie presenti nelle linee elettriche del computer. In alternativa se avete qualche vecchia scheda madre potrete prelevare i condensatori adottando la stessa procedura qui descritta sulla vecchia scheda avendo cura, però, di non danneggiare il condensatore che si sta rimuovendo. Una volta procurati i condensatori siamo pronti alla sostituzione!

        Per prima cosa ricerchiamo le posizioni dei pin dei vari condensatori da sostituire nell’altro lato della scheda (è sottointeso che questa procedura vale solo con condensatori a montaggio tramite pin e non superficiale). Troviamo una posizione comoda per poter rimuovere i condensatore con l’uso delle pinze e allo stesso tempo dal lato dei pin poter posizionare la pistola ad aria calda. Ora stringiamo con le pinze il condensatore da sostituire (evitando di danneggiarlo) e al contempo con un dito della stessa mano premiamo sulla superficie della scheda in modo da mantenere il condensatore in tiro (con delicatezza non deve essere strappato ma aiutato a staccarsi). La scheda va mantenuta possibilmente in verticale ed in bilico mentre con la pisola ad aria calda nell’altra mano riscaldiamo la zona in cui sono presenti i pin del condensatore che si sta tirando.

        La pistola va tenuta molto vicino per far si che l’operazione duri il meno possibile. Dopo alcuni secondi il condensatore dovrebbe venire via, se ciò non avvenisse proviamo a far leva sul condensatore con la pinza. Dopo ogni rimozione consiglio di far raffreddare la scheda per un minuto, questo per evitare che si danneggino dei componenti della scheda durante l’operazione. Una volta rimossi tutti i condensatori si può passare alla fase successiva.

        Ora controlliamo che i fori dove erano posizionati i condensatori siano liberi dallo stagno e quindi sia possibile inserire i nuovi condensatori in maniera agevole, se così non fosse prendiamo l'avvitatore con la punta da circa 0,9mm e foriamo sul foro otturato dallo stagno, facendo attenzione a forare esattamente al centro del buco.

        Passiamo ora alla fase di saldatura dei nuovi condensatori, prendiamo un condensatore e inseriamolo nei fori di quello vecchio facendo assolutamente attenzione alla polarità corretta (e che sia nella giusta posizione rispetto agli altri da mettere) aiutandoci con la serigrafia del condensatore sulla scheda madre. Prendiamo il saldatore che deve essere ben caldo ed immergiamo la sua punta per un attimo nella pasta per saldatura, posizioniamo il saldatore in corrispondenza dei pin e saldiamo entrambi i pin del condensatore. Fate attenzione a non fare sbavature e che lo stagno si saldi bene sia sui reofori del condensatore e sui terminali della scheda madre, la pasta saldante ci aiuterà a pulire le superfici da saldare durante la saldatura.

        Una volta saldati tutti i condensatori alla stessa maniera non ci rimane che provare la scheda e verificare che tutto funzioni correttamente.

        Ora vi chiederete come fare per far si che il danneggiamento dei condensatori non accada più: la cosa migliore da fare è garantire più circolazione dell'aria all'interno del case del computer, ordinando i fili al suo interno ed aggiungendo eventualmente una ventola in più.

        Buon lavoro!

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